Toscanacci

Venerdi 3 Dicembre Ore 21,15

Risate e altri anticorpi

di e con Paolo Hendel, Michele Crestacci e Andrea Kaemmerle

regia di Andrea Kaemmerle

Produzione Guascone Teatro

Noi si crede che la gran parte dei comici siano inutili e penosi! Quelli salvifici e sufficientemente rivoluzionari vanno tutelati e protetti come i panda e le tartarughe marine. Solo l’ironia salverà il mondo. Dopo le mitiche produzioni con Carlo Monni, Andrea Cambi, i Gatti Mezzi ecco arrivare il nuovo omaggio al ridere insieme in salsa toscana con lo strepitoso Paolo Hendel, con la sua gentile follia, con Michele Crestacci, celebratissimo autore e attore livornese, e con Andrea Kaemmerle, accatastatore di emozioni improvvise in anima clownesca. Chi partecipa potrà raccontarlo ai nipoti appena riuscirà a smettere di ridere. Pensateci, è tanto che vorreste ridere fino a “sbudellarvi”. Serata di pazzesca complicità e liberatoria voglia di dissacrare dubbi e paure della contemporaneità. Chi non apprezzasse a fine serata avrà il permesso di picchiare gli attori.

Fino alle stelle

Scalata in musica lungo lo stivale

Sabato 13 Novembre ore 21,15

di e con Tiziano Caputo e Agnese Fallongo

regia di Raffaele Latagliata

Produzione Ars Creazione e Spettacolo

“E mica ti cade dal cielo, sai? La felicità, quella… te la devi conquistare!”

Così Tonino, cantastorie siciliano dall’animo poetico, musicista istrionico e affabulatore, convincerà Maria, fanciulla dal temperamento apparentemente mite ancora ignara del suo straordinario talento, a seguirlo in un’impresa a dir poco improbabile: scalare l’intero stivale alla ricerca di fama e gloria per arrivare… FINO ALLE STELLE!

Un sogno ardito e un po’ folle, soprattutto considerandone il punto di partenza: la strada.

Soprattutto negli anni ‘50. Soprattutto in Sicilia. Soprattutto senza un soldo in tasca. Ma talvolta è necessario avere il coraggio di sfidare la sorte per cercare di realizzare i propri sogni, anche a costo di apparire degli illusi.

Così, Tonino e Maria, piombati casualmente l’uno nella vita dell’altra, scoprendosi legati da

un’intesa artistica impossibile da ignorare, decidono di intraprendere il viaggio. Un viaggio non solo lungo tutta la penisola attraverso regioni, dialetti e leggende, ma anche dentro loro stessi, un viaggio fatto di momenti privati, piccoli dissapori e comiche gelosie che li condurrà alla ricerca della grande occasione che possa cambiar loro la vita, un’occasione che forse non arriverà mai o forse sì? Magari non proprio come se l’erano immaginata…

Una commedia musicale romantica, commovente e al contempo esilarante.

Donne di Malamore

Sabato 23 Ottobre ore 21,15

Reading di Lucrezia Lante Della Rovere

Regia di Francesco Zecca

Liberamente tratto dal libro “Malamore – Esercizi di restistenza al dolore” 

di Concita De Gregorio, Einaudi, 2008

Lucrezia Lante della Rovere interpreta “Donne di Malamore”, un toccante monologo teatrale in forma di reading sulla violenza sulle donne, liberamente tratto dal libro “Malamore – Esercizi di resistenza al dolore” di Concita De Gregorio.

Regia di Francesco Zecca, che firma anche il testo insieme a Lucrezia Lante della Rovere. 

Lucrezia Lante della Rovere viaggia tra i volti, i suoni e i sapori di una narrazione multipla senza perdere di vista il senso di un racconto civile che parla al tempo presente senza deroghe o digressioni.  Si racconta di donne comuni, vittime della violenza di padri, mariti, estranei, che vanno incontro alla vita, capaci di sopportarla con lievità e determinazione. E sul palcoscenico con voce, corpo e anima, prendono vita quelle passioni, ardite e celate, quei gesti quotidiani capaci di cambiare il corso delle cose. Uno spettacolo che riesce a scuotere, commuovere, divertire e far riflettere.

Donne di Malamore ci porta a conoscere tra le altre Dora Maar, la compagna di Picasso, sopravvissutagli pur di potergli infliggere il giusto castigo: il suo perdono; la prostituta bambina, per la quale “è una fortuna non essere femmine, perché le femmine vivono solo 12 anni”; Concita, che si sente a disagio quando dicono che le donne non vanno toccate neanche con un dito, perché le donne vanno toccate con tutte le dita, basta farlo con cura; la prima moglie che sopravvive a Barbablù, perché non si rifiuta di vedere l’orrore e riesce ad attraversare l’inferno; Luo, la giovane cinese che riesce a trovare un accordo con le decine di aghi sparsi nel suo corpo… Il loro talento è quello di tener duro e riuscire a trasformare il dolore in forza. Sono i gesti ordinari, alla fine, che rendono straordinarie tutte queste storie. 

Dice Francesco Zecca, regista dello spettacolo: «Attraversare la forza eversiva da cui sono abitate queste storie è stato ed è il nostro punto di partenza e la nostra meta: farle brillare della giusta luce, accreditando loro quella potenza della “parola vissuta” che la pagina scritta non può tributargli. Viverne la vita nella trama delle parole, edificando il perimetro in cui poter dar loro una vibrazione di anima e di corpo, di respiro, di carne, un fremito di realtà, una scia luminosa che ne testimoni il passaggio».

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